Una volta Anna Magnani disse al suo make up artist: “Non cancellare quelle rughe, ci ho messo una vita a farmele venire”. E l'espressività del suo viso era di certo molto profonda.
Sono sempre stata affascinata dalle donne nell'arte. Dopo uno degli spettacoli teatrali di Mariangela Melato sono corsa nel suo camerino, eludendo la sorveglianza. Ero al liceo e volevo farmi autografare il manuale di letteratura del ‘900. Lei era bellissima nonostante l'età.
Allora avevo 17 anni ma da quel momento non ho più paura di invecchiare, pur facendo il possibile per mantenermi sana e in forma. L’invecchiamento si può rallentare in tanti modi e l’alimentazione gioca un ruolo di base: l’infiammazione si contrasta con la freschezza di frutta e verdura e le pratiche depurative e drenanti fanno il resto.
Però le attenzioni esteriori non bastano. Si narra che “Gli occhi sono lo specchio dell’anima” perché dicono tutto di noi (a saperli leggere). Quanta rabbia, dolore e tristezza esprimono? Quanta serenità, gioia e ottimismo lasciano trapelare?
L’occhio umano ha una inclinazione istintiva per la bellezza, predilige volti armoniosi, che sottendono una precisa simmetria. Le pulsioni negative e le emozioni positive in qualche modo plasmano i nostri tratti e influenzano l’aspetto del nostro sguardo.
Ora possiamo capire che dall’interno all’esterno il passo è breve: la nostra immagine estetica cambia in funzione delle condizioni interiori. La buona notizia è che abbiamo davvero tanti modi per intervenire sui nostri stati d’animo e su come ci sentiamo ogni giorno.
In fin dei conti, dopo ogni treno perso ne passa un altro, anche se diverso. Così la bellezza persa si può in parte riconquistare, anche con una maturità differente.
Foto: un castagno di Hageland park, Lovanio 2017.
Questo è un castagno di almeno un secolo e le increspature della sua corteccia sono pura meraviglia.
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